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  • Immagine del redattoreDr Anna Carlotta Grassi

Ode del cervello al cioccolato.

Aggiornamento: 6 apr 2018

Il profumo inebriante, il suono che fa quando lo si spezza, la consistenza solida che si scioglie in bocca... sicuramente in questo periodo moltissimi di noi faranno queste esperienze sensoriali grazie alle uova di Pasqua.

Da brava appassionata di neuroscienze e golosa di cioccolato, non potevo che cogliere la palla al balzo e scrivere degli effetti del divino alimento sul cervello. Come scoprirete leggendo, il cervello ringrazia... soprattutto se scegliete cioccolata a base di burro di cacao e con poco zucchero (percentuali di cacao dal 70% in su, a seconda di quando apprezzate il gusto amaro).


Una review comparsa sulla rivista Frontiers in Nutrition nel maggio 2017, a firma di un team di ricercatori dell'Università de L'Aquila, prende in esame diversi studi che hanno indagato gli effetti dei flavonoidi sul cervello, in particolare di quella sottoclasse detta "flavonoli" - contenuti anche nel vino rosso- di cui forse avrete già sentito parlare per via degli ampiamente dimostrati effetti benefici sul sistema cardiocircolatorio.


In particolare, la review affronta tre aspetti relativi all'assunzione di flavonoli contenuti nel cacao:

  1. Miglioramento delle funzioni cognitive;

  2. Effetti dell'assunzione quotidiana negli anziani sani e non;

  3. Effetti acuti dell'assunzione in grandi quantità.

Vediamoli uno per uno.


Miglioramento delle funzioni cognitive

L'assunzione di flavonoli produrrebbe un miglioramento delle funzioni cognitive e vengono ipotizzati due meccanismi alla base di tale effetto: uno diretto ed uno indiretto.

Secondo il meccanismo diretto, i flavonoli supererebbero la barriera ematoencefalica (la particolare struttura dei vasi sanguigni cerebrali composta da cellule molto ravvicinate tra loro che fa da filtro, limitando le sostanze chimiche che possono accedere al cervello) e si andrebbero a depositare nelle aree del cervello più coinvolte nella memoria, cioè l'ippocampo, lo striato, la corteccia cerebrale ed il cervelletto. Queste aree sono anche le più colpite dall'invecchiamento e dalla demenza, quindi si ipotizza che l'accumulo di flavonoli possa esercitare un effetto neuroprotettivo diretto stimolando la produzione del fattore BDNF, cruciale per la neurogenesi nell'adulto e per la sopravvivenza dei neuroni.

Il meccanismo indiretto invece chiama in causa il sistema cerebrovascolare: sono già noti i benefici del cioccolato sul sistema cardiovascolare (migliora il flusso sanguigno, riduce la formazione di placche e migliora la pressione), e anche a livello cerebrale sembra che i flavonoli aumenterebbero il flusso sanguigno, cosa che produce significativi effetti positivi sulle funzioni cognitive grazie alla maggiore ossigenazione delle cellule cerebrali.


Effetti dell'assunzione quotidiana negli anziani sani e non

Nella popolazione clinica, l'assunzione quotidiana per 8 settimane di una bevanda a base di cacao, ricca di flavonoli, è stata sufficiente a produrre miglioramenti nelle funzioni esecutive e nella memoria, dato che è stato riscontrato anche in studi condotti su anziani sani. Inoltre, gli effetti protettivi dei flavonoli sembrano essere "intelligenti", nel senso che le persone anziane con problemi cardiovascolari sono quelle che traggono i benefici maggiori dal consumo quotidiano di cacao.

Piccola curiosità: uno studio comparso sul New England Journal of Medicine mette in relazione il consumo annuo pro-capite di cioccolata e il numero di premi Nobel vinti in un determinato Paese, ipotizzando che alla base di questa correlazione ci siano proprio gli effetti benefici del cioccolato sul funzionamento cognitivo degli individui!


Effetti acuti dell'assunzione in grandi quantità

Questi studi, svolti su giovani adulti sani, prendono in considerazione gli effetti che l'assunzione di quantità di flavonoli significativamente superiori alla norma ha nell'immediato (entro 6 ore dall'ingerimento) sullo svolgimento di alcuni compiti cognitivi. Sebbene in questo caso i risultati siano discordanti, forse a causa di metodologie diverse applicate nelle -poche- ricerche considerate, in generale supportano l'ipotesi che alte dosi di flavonoli possano migliorare la prestazione in compiti complessi, particolarmente in situazioni in cui le capacità cognitive dei soggetti siano momentaneamente compromesse (ad esempio, la deprivazione di sonno).

Quindi, in conclusione, il consumo costante di cioccolata ad alto contenuto di flavonoli sembra avere effetti protettivi a livello cerebrale nei confronti dell'invecchiamento, particolarmente in quei soggetti con fattori di rischio cardiovascolari, e sembra anche capace di potenziare le capacità cognitive nei soggetti sani, specialmente quando non sono in condizioni di efficienza mentale ottimale.


Alla luce di queste scoperte, forse l'attrazione irresistibile che il cioccolato esercita sugli esseri umani sin da quando è stato scoperto non è semplice golosità... che ci sia lo zampino del cervello?


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Vi auguro una Buona Pasqua con tante uova di cioccolato!


P.S. Per chi conosce l'inglese e vuole saperne di più, ecco la review di cui ho parlato oggi. E' anche possibile scaricarla gratuitamente in PDF.



cioccolata cervello funzioni cognitive
Cioccolata. Devo aggiungere altro?

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